Chiesa del Santo Sepolcro CAPPELLA MADONNA DELL'ASCENSIONE

La chiesa venne così nominata già nel 1544, in occasione della visita pastorale dell'arcivescovo di Acerenza e Matera, cardinale Giovanni Michele Saraceno, perché vi si seppellivano i defunti e forse perché vi si svolgevano, come del resto avviene ancora oggi, le funzioni del Venerdì Santo.
Questa chiesetta è senza dubbio una delle più antiche di Castelmezzano.
L'origine è probabilmente bizantina, come dimostra la struttura architettonica dell'interno, con lo spazio sacro diviso da un arco in due parti uguali, rappresentanti, come nelle chiese d'Oriente, la zona inviolabile della iconostasi e l'area dell'assemblea dei fedeli.
La cappella potrebbe risalire all’XI secolo, resto delle influenze orientali portate in Occidente dalla prima crociata (riconoscibili anche nello stemma di Castelmezzano che riproduce quello dei Cavalieri del Tempio); oppure potrebbe addirittura essere più antica, risalente ad un'influenza bizantina dei secoli IX-X, cioè del periodo in cui sorse il primo insediamento abitativo del paese.
Fino al 1895-96, quando l’arciprete Don Michele Arcangelo Volini fece costruire il primo nucleo dell’attuale cimitero comunale, la terrazza retrostante questa cappella copriva la fossa comune utilizzata per la sepoltura dei morti.
Anche il sottosuolo della chiesa madre, nonché quello della scomparsa "Cappella del SS. Rosario" (pure attigua alla piazza principale del paese), erano destinati a tale funzione, ma si pensa accogliessero esclusivamente i corpi dei nobili e dei religiosi.
Molto suggestiva è la leggenda della piccola statua lignea della "Madonna dell'Ascensione" (XIV sec.), custodita in questa chiesetta.
Venne ritrovata in riva al mare, da due pescatori, e domandò di essere condotta a Castelmezzano.
Dopo varie peripezie i due giunsero sul luogo dell'attuale cappella, e qui la statua si appesantì in modo tale da non poter essere più spostata.
Un nuovo miracolo si verificò dopo la costruzione della cappella (che chiaramente doveva già esistere, ma la leggenda è leggenda e dunque non sottilizziamo): la statua si arricchì di due marinaretti in preghiera, somiglianti ai due pescatori.
La festa della Madonna dell'Ascensione si svolge ogni anno nell'ultima Domenica di Maggio.
Tradizionalmente, viene da più generazioni organizzata dalla famiglia Santoro (detta “Cippone”), ed ecco il motivo rocambolesco di tale devozione così come lo racconta Giacomo Antonio Viccaro nel suo libro dedicato a Castelmezzano: "Il vecchio Michele Cippone, da giovane [verso il 1865] era confidente sia della Guardia Nazionale che dei fuorilegge. Questi ultimi, venuti a conoscenza del suo doppio gioco, una sera tardi si presentarono a casa sua. La vecchia madre che stava vicino al focolare col figlio Michele, sentì bussare e, intuendo che erano persone sospette, fece nascondere il figlio dietro la sua larga veste, ed aprì. Erano, infatti, i fuorilegge che cercavano Michele per fargliela pagare. La stanza era mezza buia e, di conseguenza, il figlio poté nascondersi dietro la madre che, per convincere i fuorilegge, diceva: "mio figlio manca da casa da svariati giorni, cercatelo fuori". l fuorilegge, dopo aver dato un'ultima occhiata in tutta la stanza, uscirono mormorando. Nello stesso momento in cui i fuorilegge frugavano la casa, la madre di Michele fece una preghiera alla Madonna dell'Ascensione promettendo che, se il figlio si fosse salvato, la sua discendenza si sarebbe impegnata a fare i suoi festeggiamenti per sette generazioni. Ecco perché, ancora oggi, i suoi pronipoti sono impegnati ad organizzare la festa della Madonna dell'Ascensione nel giorno prescritto, appunto il giovedì dell'Ascensione" (G. A. VICCARO, Tra le Dolomiti Lucane, Castelmezzano, Edizioni Edipo, Villa d'Agri 1984, pp. 65-66).

LEGGENDA DELLA MADONNA DELL'ASCENSIONE