Situata sull’architrave della piccola cappella annessa alla Commenda templare di Castrum Medianum, dedicata alla “Stella mattutina” (Madonna della Stella), la Croce a otto punte compare nella sua configurazione inscritta e circoscritta in due cerchi.
Ricomparsa dopo i lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria dell’Olmo (1992), essa testimonia, insieme allo stemma araldico del comune di Castelmezzano (il cavallo con i due cavalieri) l’evidente presenza dei Cavalieri Templari, che si insediano tra queste “fortezze” naturali, le Dolomiti Lucane, per sviluppare lungo la strada della “Stella” uno dei loro “hospitium” riservato per all’ospitalità e alla cura dei cavalieri e dei pellegrini in viaggio verso Gerusalemme.
La croce presenta le otto punte (cuspidi), è chiamata anche la Croce delle Otto Beatitudini o Croce Patente, in quanto forma, in opposizione al vertice, quattro triangoli isosceli. Sulla stessa facciata compare anche la rosa pentalobata, altro simbolo del repertorio templare, che sottolinea il rapporto dell’Ordine cavalleresco con la Vergine Maria, simboleggiata appunto con la rosa mistica.
La statua lignea di Santa Maria dell'Olmo, Bizantina, collocata in alto sull'altare della Chiesa Madre
Il toponimo CASTRUM MEDIANUM richiama una fortificazione militare.
«Il Catalogus Baronum, ricostruito in età angioina su carte del 1152-1190, parla del suo feudatario, Tommaso:
«Thomas de Castello Menzani dixit quod tenet feudum unius milites de Castello Menzani et cum augumento obtulit milites duos».
Lo stemma di Castelmezzano richiama il sigillo dei Cavalieri Templari, segno della loro presenza e del loro possesso. Lo storico M. Lacava all’interno dell’Album offerto dalla provincia di Basilicata alle LL. Maestà il Re e la Regina d'Italia : descrizione delle vedute e degli stemmi con cenni storici delle città e paesi di Basilicata / pel dott. Michele Lacava, afferma:
«Non pare di avere antica origine, ma nei suoi dintorni si rinvennero sepolcri ed oggetti di remotissima età.
Stemma: Due cavalieri armati su di un sol cavallo. Cavallo color naturale, armatura dei cavalieri medioevale, campo cielo, base montagna.
Costume: Donna con orecchini e laccio d’oro al collo, fazzoletto celeste al collo e al petto; grembiule viola chiaro, manicotti e corpetto blu oscuro, gonna blu nero».
Il Gattini, nel 1910, in Delle armi dei Comuni della Provincia di Basilicata, conferma la descrizione di Lacava, ribadendo:
«Arma: d’azzurro a due cavalieri armati su di un sol cavallo al naturale. Non si saprebbe trovar la ragione di quest’arma che ricorda un po' la famosa insegna dei quattro figli del re Aimone».
" Hic Habita bO:qM ELEG EA STLLA MTNA A.I.D. 1112" Così c'è scritto...
© Lorenzo Palazzo